Van Der Graaf Generator, Pawn Hearts
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(Audio)

 

Pawn Hearts non è "un" disco, ma "il" disco per eccellenza del rock progressive degli anni '70: vero e proprio esempio pop di "metafisica in suoni" (secondo la famosa definizione della musica data da Schopenhauer), Pawn Hearts è un'espressione viscerale di dimensioni interiori, infinitamente più profonda e abissale di qualunque altra creazione del genere.

Altri dischi, infatti, possono risultare centrali in questo campo (uno per tutti Third dei Soft Machine, con la famosa suite The Moon in June di Robert Wyatt), ma nessun'altra produzione progressive è mai stata tanto assoluta nella sua manifestazione "archetipica" di dimensioni psichiche e di stati di coscienza alterati come Pawn Hearts: con essa non ci troviamo infatti nel regno dell'estetica ma dell'estatica, al di là di ogni parametro o criterio di giudizio legato al gusto.

Bella o brutta che sia, questa musica è infatti radicalmente antisistema, primitiva e allucinata nella sua più intima essenza, quasi una sorta di "arma pop" per lo sgretolamento della mente pensante (quantunque la attraversi da parte a parte, scardinandola però nella sua pretesa e presunzione di dirigere la coscienza umana).

Indigesta e incomprensibile per i meri cultori dell'estetica formale, Pawn Hearts è veramente un'opera rivoluzionaria, come rivoluzionario è stato, ad esempio, il pensiero di un personaggio altrettento controcorrente come Antonin Artaud, profeta del Messico dei Tarahumara: ascoltare visceralmente quest'opera significa infatti compiere un'esperienza radicalmente catartica, e non affrontare un semplice brano musicale.

Forse per questo i Van der Graaf non hanno riscosso il meritato successo a livello di massa: come può infatti una generazione amante dei Beatles o dei Rolling Stones (entrambe espressioni dell' estabilishment dominante, ad esso funzionali e sostanzialmente rassicuranti, nonostante le apparenze) apprezzare davvero un messaggio così radicalmente antagonista (a livello psichico, s'intende) come quello di Pawn Hearts?

La sua poetica porta infatti direttamente alla "morte della ragione", senza concedere nulla al compiacimento di maniera: ma questa via non è stata seguita, e dalle ceneri degli anni '70 non è nato più nulla.

Roma, Giugno 2012

Van Der Graaf Generator - A Plague Of Lighthouse Keepers (part1)