Questa rubrica contiene articoli e interventi miei o altrui a carattere sociale, politico e di attualità, volti a evidenziare e smascherare le mille forme di condizionamento e di manipolazione cui siamo quotidianamente sottoposti, costituendo in tal modo una sorta di pars destruens rispetto alle concezioni e alle idee espresse nella precedente sezione, di cui rappresenta il complemento e l'antitesi, come una sorta di Ombra.

Il navigatore attento non mancherà di trovarvi pensieri e posizioni anche piuttosto antitetici o contraddittori fra loro, secondo un principio di trasversalità intellettuale che ha caratterizzato negli anni la mia ricerca e i miei studi, nonché i molteplici incontri e contatti con personaggi diversi, provenienti da parrocchie e ideologie contrapposte ma tutti animati da un'aspirazione reale e sincera comune.

Questo spiega quindi, in qualche modo, la fondamentale eterodossia di questa rubrica, nonché la sua stessa ragion d'essere: scardinare le coscienze - prima di tutto la mia - per giungere così, forse un giorno, a quella "terra di nessuno" priva di ogni certezza dove ciascuno può ritrovarsi solo di fronte a se stesso e alla verità delle cose.

Può sembrare poca cosa, di fronte alla complessità del reale: ma poiché prima o poi abbandoneremo tutti questo pianeta, meglio prepararci fin d'ora a separarci anzitutto dai nostri schemi mentali.

Ieri, mentre fremevo disperato in mezzo alla strada, inchiodato al suolo, una goccia di pietà cadde dall'alto sul mio viso; non un alito di vento nell'aria, non una nube in cielo… c'era soltanto una presenza. (André Schwartz-Bart, L'ultimo dei giusti, Parigi 1959)

Roma, 13 Settembre 2013

Don't cry for me Argentina

Categoria: Dissonanze Giovedì, 03 Marzo 2016 Scritto da Pierluigi Gallo Ziffer Stampa Email

IL MARTIRIO NASCOSTO DEI CRISTIANI D'ORIENTE

 

Per quale ragione gli anarchici possono incendiare i conventi e i franchisti non possono dar fuoco agli anarchici, e quando lo fanno diventano dei criminali di guerra?, mi chiese un giorno un alunno, durante una lezione di storia. 

Forse perché i primi incarnano lo spirito del mondo (Weltgeist) e la loro violenza è dialetticamente giusta a prescindere, gli rispose un altro mio alunno, senza battere ciglio.

Un'affermazione molto chiara ed emblematica, che ci descrive del resto, pur se con poche parole, l'intero percorso storico e culturale del Novecento, con le sue due guerre mondiali e i suoi genocidi di massa.

Tutto questo, però, apparterrebbe ormai solo al passato, a quel formulario ideologico della Weltanschauung marxista la cui intolleranza di fondo si è giustificata negli anni per il solo fatto di trovarsi - a dir proprio - "dalla parte giusta della storia": ma ognuno di noi è nuovamente chiamato a riflettere, dinanzi alle tragiche vicende del nostro tempo, se questo frutto malato della prepotenza ideologica non sia tuttora vivo e presente, ben  coltivato e diffuso dietro la marcia inarrestabile della modernità vittoriosa.

Il genocidio ortodosso, appaltato a Daesh per procura, ne è un esempio fra i tanti, e il silenzio assordante con cui la stampa lo avvolge non fa che rendere chiara la complicità culturale con cui il "mondo libero dell'Occidente" accompagna e saluta, con malcelata soddisfazione, la progressiva scomparsa dei cristiani d'Oriente.

Tanto i diritti che importano, oramai, sono altri, e che sparisca Sansone - e insieme a lui i Filistei -  non interessa a nessuno: con buona pace di chi dovrebbe parlare, che dopo i servigi prestati al laicismo imperante è stato da esso ripagato a dovere.

Roma, 3 Marzo 2016
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