Questa rubrica contiene articoli e interventi miei o altrui a carattere sociale, politico e di attualità, volti a evidenziare e smascherare le mille forme di condizionamento e di manipolazione cui siamo quotidianamente sottoposti, costituendo in tal modo una sorta di pars destruens rispetto alle concezioni e alle idee espresse nella precedente sezione, di cui rappresenta il complemento e l'antitesi, come una sorta di Ombra.

Il navigatore attento non mancherà di trovarvi pensieri e posizioni anche piuttosto antitetici o contraddittori fra loro, secondo un principio di trasversalità intellettuale che ha caratterizzato negli anni la mia ricerca e i miei studi, nonché i molteplici incontri e contatti con personaggi diversi, provenienti da parrocchie e ideologie contrapposte ma tutti animati da un'aspirazione reale e sincera comune.

Questo spiega quindi, in qualche modo, la fondamentale eterodossia di questa rubrica, nonché la sua stessa ragion d'essere: scardinare le coscienze - prima di tutto la mia - per giungere così, forse un giorno, a quella "terra di nessuno" priva di ogni certezza dove ciascuno può ritrovarsi solo di fronte a se stesso e alla verità delle cose.

Può sembrare poca cosa, di fronte alla complessità del reale: ma poiché prima o poi abbandoneremo tutti questo pianeta, meglio prepararci fin d'ora a separarci anzitutto dai nostri schemi mentali.

Ieri, mentre fremevo disperato in mezzo alla strada, inchiodato al suolo, una goccia di pietà cadde dall'alto sul mio viso; non un alito di vento nell'aria, non una nube in cielo… c'era soltanto una presenza. (André Schwartz-Bart, L'ultimo dei giusti, Parigi 1959)

Roma, 13 Settembre 2013

Strategie di manipolazione di massa

Categoria: Dissonanze Venerdì, 09 Settembre 2016 Scritto da Noan Chomsky Stampa Email

UN BREVE RIASSUNTO DELLE  "10 STRATEGIE DELLA MANIPOLAZIONE" DI NOAM CHOMSKY

Il fatto che la grande maggioranza della popolazione accetti e sia spinta ad accettare la società presente non rende questa meno irrazionale e meno riprovevole: la distinzione tra coscienza autentica e falsa coscienza, tra interesse reale e interesse immediato, conserva ancora un significato.

(…) Gli uomini debbono rendersene conto e trovare la via che porta dalla falsa coscienza alla coscienza autentica, dall'interesse immediato al loro interesse reale: essi possono far questo solamente se avvertono il bisogno di mutare il loro modo di vita, di negare il positivo, di rifiutarlo.

È precisamente questo bisogno che la società costituita si adopera a reprimere, nella misura in cui essa è capace di «distribuire dei beni» su scala sempre più ampia e di usare la conquista scientifica della natura per la conquista scientifica dell'uomo. (H. Marcuse, L'uomo a una dimensione)

 

1. La strategia della distrazione

 

L’elemento primordiale del controllo sociale  è la strategia della distrazione, che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazione di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. Essa serve a mantenere l’attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza e a mantenere il pubblico sempre occupato, senza nessun tempo per pensare né di svolgere un vero senso critico.

 

2. Creare problemi e poi offrire le soluzioni


Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”: si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia esso il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che sia il pubblico a richiedere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà. Oppure creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

 

3. La strategia della gradualità


Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni socio-economiche radicalmente nuove (ad esempio il neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.

 

4. La strategia del differire


Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo così l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’ più facile infatti accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato: innanzitutto perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente, poi perché la massa ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrà essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.

 

5. Rivolgersi al pubblico come a dei bambini


La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione di voce particolarmente infantile, molte volte vicina alla debolezza e alla demenza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile: perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, essa tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (Noam Chomsky).

 

6. Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione


Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, inibire del tutto il senso critico dell'individuo. Inoltre l'uso del registro emotivo permette di aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure, timori e compulsioni, o indurre comportamenti desiderati in modo manipolativo.

 

7. Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità


Bisogna far sì che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie e i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù: “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica la differenza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori" (Noam Chomsky).

 

8. Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità


Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti ...

 

9. Rafforzare l’auto-colpevolezza

 

Bisogna far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, a causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue limitate capacità o dei suoi sforzi inconcludenti. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si autosvaluta e s'incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, un effetto del quale è l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione!

 

10. Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscano


Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la neurobiologia e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito così a conoscere l’individuo comune meglio di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore e un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su se stesso.

Fonte:
http://theinternationalcoalition.blogspot.it/2011/07/noam-chomsky-top-10-media-manipulation_08.html