Questa rubrica contiene articoli e interventi miei o altrui a carattere culturale, artistico e spirituale, volti a definire dei possibili spunti di ricerca e di riflessione nei diversi campi del pensiero umano, come una sorta di pars costruens intorno ad argomenti di particolare interesse, in essa variamente rappresentati: i miei sono firmati tramite data e indirizzo web a fondo pagina, gli altri hanno l'indicazione dell'autore o del sito relativo subito dopo il titolo.

L'importanza della cultura e dell'arte nella ricerca spirituale del nostro tempo appare del resto centrale per la formazione di una coscienza individuale e collettiva, poiché ci fornisce un'immagine chiara di ciò che pensano, dicono o fanno gli esseri umani intorno a noi: dopodiché, fermarsi a tal punto e accontentarsi di ciò può essere inutile e fuorviante, poiché ci dà l'illusione che una comprensione mentale della realtà sia di per sé sufficiente a cambiarla - il che non è vero, come ben tutti sappiamo.

Ma senza un'analisi a monte e uno studio condotto anche sul piano intellettuale non è comunque possibile andare molto lontano, perché si rischia di rimanere inchiodati a banalità di ogni tipo, di cui il nostro tempo è un esempio: quindi è auspicabile unire fra loro la mente e il cuore, la fede e la scienza, l'intuizione e il pensiero per dedicarci umilmente alla ricerca interiore, senza pregiudizi né veti posti a sbarrarci la strada.

E' questo infatti lo scopo di questa rubrica: per essere pronti ad agire, quando il momento verrà.

L'unica cultura che riconosco è quella delle idee che diventano azioni. (Ezra Pound)

Roma, 13 Settembre 2013

www.pierluigigallo.org

Ab Urbe Condita

Categoria: Risonanze Lunedì, 21 Aprile 2014 Scritto da Francesco Filipazzi Stampa Email

RELIGIO PATRIAE E INCONTRO FRA SPIRITUALITA' MEDITERRANEA E INDOEUROPEA

http://www.barbadillo.it/22745-natale-di-roma-religio-patriae-e-lincontro-tra-spiritualita-indoeuropea-e-mediterranea/


Una storia della religione romana non convenzionale,
ma spiegata attraverso un’analisi storica e sociologica ragionata partendo dalle migrazioni e dagli stanziamenti sulla penisola italica in epoche remote, per arrivare a Costantino e alla Cristianità: questo è “Storia della religione romana” di Franz Altheim (1898- 1976), autorevole studioso tedesco, portatore di un’idea della storia profondamente diversa da quella di derivazione illuminista cui siamo abituati.

Secondo Altheim la religione romana nasce dall’incontro fra la spiritualità mediterranea e quella di derivazione strettamente indoeuropea. Analizzando le pitture rupestri diffuse in tutta Europa, lo studioso riconosce un primo strato mediterraneo relativo alla “civiltà del toro”, da cui deriverebbe il nome stesso dell’Italia, la terra dei tori, che venne poi sopravanzata dalla “civiltà del cervo”, diffusa in tutto il nord dell’Eurasia, accompagnata oltre che dalle raffigurazioni di cervi, da simbologie solari. I Camuni della Val Camonica sono quindi la prova dell’arrivo della civiltà del cervo in Italia. Le due civiltà fra loro avevano molti valori in comune e quindi probabilmente si amalgamarono con il tempo.

Già dall’inizio dell’analisi di Altheim si può rilevare una sostanziale unità religiosa e spirituale diffusa in tutto il continente (potremmo dire “a nord ad est, a sud ad ovest”) che nonostante le differenze fisiologiche, dovute alle singole zone e alle influenze specifiche, delinea un’unica civiltà europea.

Successivamente, con la diffusione in Italia delle genti etrusche, venne introdotto l’elemento orientale. Gli etruschi inizialmente molto influenzati dalla religiosità greca, ritornarono nel corso del tempo alle origini asiatiche e ai culti di matrice dionisiaca. Veneravano divinità con elementi fisici animali (esempio testa umana e corpo di uccello) e la loro religione era ricca di demoni. Costruivano le città dei morti e praticavano i giochi gladiatorii rituali.

In un determinato momento della storia, iniziò a svilupparsi Roma. La religione romana è indicata da Altheim come una vera e propria novità della penisola italica, non essendo né spiccatamente mediterranea, né spiccatamente indoeuropea. La spiritualità romana è qualcosa di nuovo, un elemento di rottura. Tutti gli elementi che entrarono a contatto con la nascente cultura romana vennero ricreati, o trasformati, a partire da quelli greci, indicando una vera e propria “volontà creatrice” di quella popolazione che avrebbe poi conquistato il Mediterraneo e l’Europa. Mentre ad esempio nei Camuni si rileva una “sclerotizzazione” delle forme e delle raffigurazioni, per i romani questo non avviene.

La religione quirita è quindi inserita in un contesto tradizionale ma è qualcosa di mai visto prima. Anche la concezione del tempo e del mito sono nuove e mediate dall’elemento romano, che porta a non concepire più l’età dei miti come un’epoca extra temporale, come accadeva in Grecia. I miti sono i racconti delle guerre che hanno portato alla nascita della Repubblica, gli eroi sono i condottieri che hanno reso grande l’esercito. Una religione della Patria, attraverso la quale il cittadino romano ritrovava la propria identità.

La lettura di questo libro è consigliata a tutto coloro che vogliono scoprire l’essenza della civiltà da cui nasciamo, la Roma dei nostri antenati.

Francesco Filipazzi,
21 aprile 2014