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ISON


Proposta per  la realizzazione di un documentario sulle liturgie orientali a Roma.


centro ricerche musica dal profondo

(pierluigi gallo - corrado bonora - fiancesco aquilanti - flavio bicchi)
(Audio)

 

Mentre  nella  capitale  della  Cristianità  fervono i preparativi  per il grande  Giubileo  dell'anno  Duemila,  che  si  preannunzia    quanto  mai grandioso  e  imponente,  ben  pochi  sono  a  conoscenza  dell'esistenza nella Città Santa di un gran numero di comunità cristiane di Rito orientale, sia cattoliche che ortodosse, che proseguono immutate attraverso i secoli le antiche tradizioni liturgiche e spirituali dell'Oriente cristiano.

Si tratta di Chiese etniche e regionali, spesso minoritarie nei loro paesi d'origine (come la Chiesa copta o quella armena), oppure di grandi Chiese depositarie dell'antica tradizione bizantina (come quella greca o quella russa). Esse sono esistite sempre ai margini della storia europea, di quell'Europa a cui viceversa hanno dato i natali in quanto appartenenti all'area culturale ed etnica del Mediterraneo orientale, culla della Cristianità.

Un incontro con questi riti orientali a Roma equivale dunque a un viaggio alle radici stesse della tradizione cristiana; in  queste   liturgie possiamo infatti ritrovare numerosi elementi da tempo scomparsi dalla tradizione europea, conservati nella ritualità e nel fasto dell'impianto scenografico, dei paramenti sacri, degli  incensi,  delle  icone  e  soprattutto dei canti e delle musiche, in alcuni  casi  antichissime  e  precedenti addirittura  lo  stesso  gregoriano.

Emblematica, a questo proposito, é la pratica dell'Ison - dal greco "stesso suono" -, una sorta di bordone collettivo sul quale si sviluppa, nella liturgia bizantina, la melodia del solista. Questa pratica, presente anche nell'antica liturgia romana dei sec. VII-VIII, é successivamente scomparsa nel corso del processo creativo che ha portato alla nascita del canto gregoriano, e rappresenta quindi il simbolo di quell'antica matrice originaria che riuniva fra loro, fino a tutto il primo millennio, le Chiese cristiane d'Oriente  e d'Occidente.

Roma come Gerusalemme, dunque, diventa "luogo della memoria", luogo mitico - ad un tempo esteriore e interiore - dove è conservata  la storia dell'intera Cristianità e della stessa civiltà europea, e dove tutte le diverse  confessioni  si  trovano  fisicamente  rappresentate.

I riti e le liturgie orientali che in questo nostro viaggio andremo a conoscere sono i seguenti: Rito bizantino-greco, Rito bizantino-russo, Rito armeno, Rito siro-maronita, Rito greco-melchita, Rito copto, Rito etiopico, Rito siro-malabarese.

Trattamento

Il documentario si svilupperà come un viaggio all'interno delle diverse liturgie orientali seguendo, lungo il filo della memoria, le tracce di questa antica spiritualità cristiana, conservata fra le pieghe di queste tradizioni etniche e regionali. Esso mostrerà in maniera evocativa il tema dell'antichità e della ieraticità che avvolgono queste forme di ritualità, avvalendosi, oltre che del fondamentale apporto delle musiche e delle immagini, anche della lettura di suggestivi brani di mistica e di spiritualità orientale, abbondantemente presenti nella liturgia di ciascuna tradizione.

Nel programma verrà esaltata la forte componente artistica, musicale e scenografica presente nella ritualità delle Chiese orientali, che  si esprime attraverso una vera e propria forma di rappresentazione teatrale , effettuata a ridosso di quella sorta di "quinta teatrale" costituita dalle "Porte Regali" (iconostasi), dietro la quale si compie la mistica unione fra il Visibile e l'Invisibile. Tutta la ritualità orientale è infatti tesa a  creare questa dimensione di sacralità e di mistero, alla quale i canti, le musiche, le pitture e la gestualità concorrono in maniera rilevante.

Accanto a questa dimensione per così dire "metastorica" verrà documentata la realtà sociale delle comunità facenti capo a ciascuna Chiesa etnica e regionale. Incontreremo i loro sacerdoti, cantori o  seminaristi,  per conoscere il quotidiano della comunità nel contesto urbano della città e per cercare nel presente le tracce delle nostre comuni radici:  ne verrà fuori così un quadro variegato e diversificato che rispecchierà l'altrettanto variegata mappa della Cristianità orientale a Roma, di particolare interesse non solo per la loro antica tradizione liturgica ma anche per la loro attualità contemporanea, intesa come manifestazione della religiosità delle relative comunità straniere presenti nella Capitale.

Roma, 1995

Lycourgos Angelopoulos, Greek Byzantine Choir