Attacco alla Siria

 

 La vicenda di Siria di Assad va collocata nel quadro della cosiddetta “primavera araba”: la quale, a sua volta, non è affatto un “risveglio della storia” (Badiou), ma è semmai un penoso “ristagno della storia” (Gramsci).

Si tratta complessivamente, infatti, di un grandioso processo controrivoluzionario, il cui tratto saliente deve essere identificato con il transito al regime neoliberale, alla produzione mercatistica affrancata da impedimenti valoriali e alla sottomissione integrale alla lex della monarchia universale.

I patetici starnazzamenti contro l’Islam (dalla Fallaci a Baget Bozzo) sono del tutto interni a questo terrorismo, che bolla come terrorismo ogni forza disposta a opporgli resistenza. (Diego Fusaro)


In questi giorni si stanno decidendo le sorti future dell'umanità.

Gli Stati Uniti, l'Europa, Israele e i loro alleati della Lega Araba stanno preparando un possibile attacco alla Siria, con il pretesto di compiere un intervento umanitario contro il presunto uso di armi chimiche da parte di Assad: in realtà non c'è nessuna prova di ciò, mentre vi sono invece forti sospetti che l'uso di gas sia stato impiegato proprio dalle forze ribelli (in gran parte di natura terroristica, come lo furono i talebani afghani, armati inizialmente dagli USA in funzione antisovietica e successivamente rivelatisi per ciò che veramente sono) al fine di provocare il casus belli e consentire così l'intervento armato dell'Occidente.

Nessuno però dice apertamente che questo progettato attacco alla Siria non è che una provocazione mascherata nei confronti dell'Iran affinchè sia coinvolto nel conflitto e compia una rappresaglia contro lo Stato ebraico, consentendo così di effettuare finalmente quel bombardamento degli impianti nucleari iraniani, progettato da anni, che le potenze occidentali non sono mai riuscite a realizzare per l'opposizione di ONU, Russia e Cina nonché di gran parte dell'opinione pubblica mondiale.

Le stesse primavere arabe, del resto, sembrano essere in realtà molto più il frutto dell'opera di infiltrazione in Medio Oriente compiuta negli anni dai servizi segreti occidentali in funzione antiraniana piuttosto che di una vera e propria presa di coscienza dei popoli arabi: è bene ricordarlo, in un momento così delicato qual è quello attuale, affinché le menti più aperte e sensibili del nostro tempo comincino ad aprire gli occhi sulle reali manipolazioni mass-mediatiche dell'Occidente.

Tutto ciò, beninteso, senza voler minimamente avallare le minacce iraniane contro Israele, il cui diritto all'autodifesa è fuori discussione e la cui sicurezza è garantita, come tutti sanno, dal formidabile scudo anti-missile di cui il paese è dotato: ma ciò che è lecito come autodifesa non lo è affatto come atto di offesa, e un attacco militare contro l'Iran (che oltretutto, con le recenti elezioni, ha mutato  guida politica e la cui volontà aggressiva contro lo Stato ebraico sembra andarsi progressivamente attenuando) non è né lecito né accettabile, soprattutto se effettuato sotto le mentite spoglie di un intervento umanitario.

Tanto basti, nel nostro piccolo, a dare voce e testimonianza a quanti non vogliono prestarsi a questa ennesima opera di manipolazione di massa e vogliono dire chiaramente, a questi lupi travestiti da agnelli: not in my name - not yesterday, nor today, nor tomorrow.

Roma, 5 Settembre 2013
https://www.pierluigigallo.org/web/2016-03-18-17-49-41/risonanze/62-attacco-alla-siria

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